
La ricostruzione di un periodo fondamentale della grande filosofa ebrea, fuggita dalla Germania dopo l'avvento del nazismo: quello tra il 1961 e il 1964 quando, a seguito dei suoi reportage sul processo ad Adolf Eichmann a Gerusalemme, introdusse un concetto fondamentale delle categorie etiche e politiche del Novecento - quello della banalità del male - ma anche giudizi che la misero al centro di dibattiti e polemiche. Dalla grande regista Von Trotta l'intenso ritratto di una intellettuale coerente e coraggiosa.